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al testo di Giorgio Mancinelli
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‘ad infinitum’
lo sguardo attento furtivo quasi onde carpire alla vita la linfa esperienziale che la fa grande che ne santifica il sacrificio costante
devoluto all’altro dal Sé figlio spurio cui donare tutto l’amore quale estensione di un infinitum che pure reclama il senso dell'avventura umana
d’un vissuto che non chiede riscatto che d’essere stato eroico nello scontro / incontro con la vita cede a battaglia prima ancora d’essere vissuta appieno persa
che d’aver dato l’aggio a Caronte superata l’infernale sponda consegni l’anima (sua) a quel Dio ascoso che di giudicar s’avvale del bene e del male l’umana vanità
che del suo voler essere divino ad ogni costo s'impiega sopra ogni cosa sulla miseria di questo mondo altero che di pianto ha gli occhi ricolmi
di lacrime rapprese |
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